© 2023 Cereal Docks Spa Società a Socio Unico - P.Iva: 02218040240 - Reg. Imp. di Vicenza 215209 - Cap. Soc. 10.000.000 € i.v.

Intermodalità, il modello Cereal Docks su “Il Giornale della Logistica”

27 Giugno 2021
Tempo di lettura: 2 min

Ricco approfondimento dedicato alla logistica di Cereal Docks Group nel numero di giugno 2021 del Giornale della Logistica, rivista tecnica dedicata al mondo del business, delle tecnologie e del supply chain management.

Al centro dell’articolo firmato da Nicoletta Ferrini, lo studio condotto dal prof. Andrea Giuricin, docente di Economia dei Trasporti presso il CESIP, Università degli Studi Milano Bicocca, che evidenza i benefici economici e ambientali offerti dalla multi-modalità logistica del Gruppo industriale originario di Camisano Vicentino che produce ingredienti di origine vegetale per applicazioni nei settori feed, food, pharma, cosmetic e technical.

La logistica riveste da sempre un ruolo di particolare importanza per Cereal Docks, che opera come anello di congiunzione tra agricoltura e industria. I semi oleosi e i cereali sfusi su cui si basa la produzione aziendale vengono trasportati dai luoghi di origine, nazionali ed esteri, ai sette stabilimenti di stoccaggio e produzione del Gruppo e da qui, agli impianti dell’industria cliente.

Negli anni il Gruppo ha gradualmente ridisegnato la propria logistica secondo due linee guida: spostare su rotaia gran parte dell’approvvigionamento di materie prime e gestire prodotti finiti e semi-lavorati sfruttando al massimo tutte le opportunità offerte dalla multi-modalità.

Adottiamo un modello cosiddetto “hub and spoke” – spiega nell’articolo Alexandre Galiotto, responsabile della logistica di Cereal Docks Group –. Tutta la merce confluisce nei nostri hub che, a loro volta, sono collegati tra loro da una rete multimodale di connessioni che integra acqua, terra, ferro. La nostra esperienza ci insegna che non esiste una sola modalità di trasporto massimamente competitiva sempre e comunque – prosegue Galiotto – perché ogni soluzione di trasporto ha una sua efficienza, a seconda delle tipologie di carico e tratta. Sulle lunghe percorrenze e nel caso di carichi pesanti, ad esempio, il trasporto su ferro e fluvio-marittimo sono nettamente più competitivi della gomma, anche al netto delle esternalità”.

Lo studio condotto dal prof. Giuricin approfondisce i costi ambientali e sociali derivanti dalle esternalità negative, determinandone l’impatto in termini di costo/danno marginale. Si tratta di costi non immediatamente visibili e rilevanti sul conto economico tradizionale, che hanno però un impatto significativo sulla qualità della vita delle persone che vivono nelle aree interessate. “Il caso Cereal Docks dimostra che attivare una reale ottimizzazione modale, focalizzata sul combinato ferroviario, è non solo possibile, ma anche vantaggioso – aggiunge il prof. Andrea Giuricin – perché un sistema logistico sostenibile ed efficiente porta benefici sia all’azienda che alla collettività”.

Per la sola variabile “climate cost” nel triennio in analisi sono stati risparmiate esternalità per oltre 15 milioni di euro, mentre sul fronte dell’incidentalità, lo studio quantifica un risparmio nel triennio pari a 3,5 milioni di euro. Sono stati calcolati anche i risparmi dovuti all’utilizzo del treno rispetto al trasporto su gomma per quanto riguarda la variabile rumore: in questo caso il beneficio ottenuto tocca i 6 milioni di euro nel triennio, con un valore vicino a 2,5 milioni di euro nel 2019. Complessivamente, l’utilizzo crescente del trasporto ferroviario merci ha concesso a Cereal Docks, in tre anni, circa 24 milioni di euro di risparmi di esternalità negative, di cui quasi 10 milioni solo nel 2019.

La sostenibilità economica e ambientale non è più una scelta e le aziende sono chiamate a riflettere con attenzione e a rivedere i propri modelli logistici, considerando sullo stesso livello costi economici e ambientali e adottando una visione economica più responsabile e sostenibile.

Dal nostro punto di vista – conclude Galiotto – l’attenzione verso l’intermodalità sarà sempre maggiore: le interconnessioni tra i diversi nodi della nostra rete logistica meritano una riflessione accurata. È infatti in questi nodi che si annidano i costi nascosti e le inefficienze ed è quindi qui che concentrare i nostri investimenti, per non dissipare i vantaggi economici e ambientali acquisiti. Mettere in connessione diretta treno e fabbrica è l’elemento vincente per rendere la logistica ancora più efficiente, meno costosa e sostenibile a tutto tondo”.

 
Leggi l'articolo completo su Il Giornale della Logistica Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Ti è piaciuto questo articolo?
Condividilo con i tuoi colleghi