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CeMi 2023: al convegno d’apertura focus su scenari internazionali

10 Maggio 2023
Tempo di lettura: 3 min

Le tensioni internazionali e lo stato dell’arte dei rapporti commerciali tra Paesi Europei sono stati i temi al centro del convegno inaugurale della quarta edizione di CeMi Commodities Exchange Milano intitolato “Le nuove vie di approvvigionamento da Est e la sostenibilità come opportunità nel futuro dell’agribusiness” che ha aperto l’edizione 2023 del principale appuntamento italiano dedicato al mondo delle materie prime agricole.

L’evento, moderato dal Vicedirettore esecutivo di Radio 24 Sebastiano Barisoni, si è aperto con l’intervento di Sergey Feofilov, direttore generale di UkrAgroConsult che ha parlato della situazione attuale nel Mar Nero facendo il punto sullo stato delle esportazioni ucraine di materie prime.

A seguire si è svolta una tavola rotonda con la partecipazione di Giorgio dalla Bona, Vicepresidente di Coceral e Amministratore delegato di Cereal Docks International, Daniele Rossi Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico centro settentrionale, Davide Busani Health & Nutrition Business Manager di SGS Italia ed Emilio Ferrari responsabile acquisti grano duro del Gruppo Barilla.

Al centro dell’intervento di Dalla Bona l’analisi dell’attuale situazione dei prezzi delle materie prime agricole, con particolare riguardo alle conseguenze sul mercato dovute all’atteggiamento di alcuni Paesi UE confinanti con l’Ucraina.

Questi Paesi, all’inizio della guerra hanno chiuso i loro confini per non esportare cereali e mantenere gli stock interni. Poi, nel momento in cui i mercati si sono stabilizzati e le buone produzioni dei raccolti si sono rivelate superiori alla domanda interna, hanno deciso in maniera unilaterale di bloccare le esportazioni dell’Ucraina verso di loro, riuscendoci. Questa evoluzione del mercato ha fatto sì che i prezzi interni europei abbiano registrato nelle prime fasi del conflitto ucraini un forte rialzo, mentre ora che questi Paesi stanno rilasciando anche le loro scorte i prezzi stanno cedendo anche più del dovuto.

Il confronto nel corso della tavola rotonda ha quindi evidenziato come simili interventi non coordinati da parte di Stati membri dell’Unione Europea risultino controproducenti, creando ulteriori tensioni nei mercati e impedendo il loro corretto funzionamento.

Il commercio mondiale ha contribuito negli ultimi decenni ad un maggior benessere su scala globale ma per funzionare in modo efficiente ha bisogno di stabilità e fiducia reciproca tra partner commerciali, senza vincoli di proibizioni arbitrarie o decisioni opportunistiche.

Una necessità che vale in particolare per l’Italia, strutturalmente dipendente dalle importazioni di materie prime agricole che acquista dai mercati mondiali per soddisfare il proprio fabbisogno ma anche per produrre tante eccellenze del Made in Italy agroalimentare che arrivano sulle tavole dei consumatori di tutto il mondo.


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