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Cà Felicita, colza in fiore: uno spettacolo che valorizza l’agricoltura italiana

27 Aprile 2023
Tempo di lettura: 5 min

È arrivato il momento della fioritura della pianta di colza! Niente evoca la primavera come questo spettacolo che si dispiega nei campi, colorandoli di un giallo acceso quasi d’orato e trasformandoli in un mare di fiori.

La bellezza del colza è apparsa in questi giorni anche a Jesolo, nei campi dell’azienda agricola Cà Felicita, entrata nel 2021 nell’orbita del Gruppo Cereal Docks come vero e proprio laboratorio “a cielo aperto” di agricoltura innovativa.

Qui una parte degli oltre 250 ettari coltivati a seminativi è dedicata al colza, una coltura che non è solo uno spettacolo per gli occhi nella fase della fioritura ma che rappresenta anche un’opportunità molto interessante per le aziende agricole, grazie alla facilità di coltivazione e agli innumerevoli usi a cui si presta: dall’alimentare all’industriale.

La coltivazione del colza a Cà Felicita sposa in pieno i principi dell’agricoltura sostenibile: è stata abbandonata la pratica dell’aratura per non invertire gli strati di suolo e preservarne l’equilibrio, promuovendo l’approfondimento degli apparati radicali della pianta e mettendo il suolo nelle condizioni migliori per immagazzinare tutta l’acqua autunnale ed invernale, a prevenzione dell’erosione superficiale del terreno e a garanzia della corretta umidità del terreno al momento della semina.

Al posto dell’aratura il Dipartimento agronomico di Cereal Docks, che cura il progetto, ha testato l’efficacia della decompattazione profonda del terreno: una tecnica ideale per preparare in modo poco invasivo un letto di semina fine e adeguato, con solo uno o due passaggi.

Una delle caratteristiche fondamentali del colza è la sua capacità di favorire un miglioramento della struttura del terreno, facilitando l’agricoltore nella riduzione delle lavorazioni delle principali colture in rotazione. Si tratta infatti di un’eccellente coltura da rinnovo, soprattutto per il grano, ricca di opportunità e di interessanti vantaggi, dato che compie buona parte del suo ciclo nei mesi più freddi e piovosi, è in grado di intercettare e assorbire nitrati dal terreno, contribuendo così a limitare il rischio di una eccessiva lisciviazione.

Il miglioramento naturale delle performance produttive del suolo, per aumentarne la vitalità e quindi massimizzare la redditività delle produzioni, è il vero fil rouge che lega le iniziative del Dipartimento agronomico di Cereal Docks e la coltura del colza presenta opportunità uniche in un’ottica di ampliamento delle rotazioni colturali e di riduzione della pressione delle malattie perché, allungando il ciclo colturale, permette di far calare la pressione dei patogeni e delle erbe infestanti su tutte le altre colture all’interno della rotazione.

Infine, una maggiore produzione nazionale di colza contribuirebbe a ridurre la dipendenza italiane dalle importazioni, ormai vicina al 60%, valorizzando al contempo il lavoro degli agricoltori: ecco perché la coltivazione del colza non arricchisce solo il paesaggio, ma può anche offrire alle filiere italiane una nuova opportunità per intercettare le richieste del mercato e dei consumatori, in un’ottica di sostenibilità e sicurezza alimentare.


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