Undici aziende di Camisano Vicentino uniscono le forze a sostegno di progetti sociali ed educativi rivolti a chi vive situazioni di disagio e agli alunni della scuola secondaria di I° grado che frequentano l’istituto comprensivo Virgilio. New Box, Cereal Docks, Fiaba, Farmacia Fecchio, CO.I.MA. Costruzioni Idrauliche, Facco Corporation, Ferrari Cabine, Vivai Guzzo, Tema Automazioni, Alas, Enoteca Pillan, hanno deciso di contribuire alla realizzazione di una serie di iniziative rivolte alla comunità, collaborando con l’Istituto Rezzara, per dare vita al progetto “Costruire comunità”.

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Aumentare le superfici coltivate a girasole in Italia, diffondendo questa coltura anche in territori in cui è meno applicata, è un’opportunità da prendere in considerazione, soprattutto in queste stagioni caratterizzate da siccità, incertezza geopolitica mondiale e richiesta di sostenibilità da parte del mercato.

Filiera girasole Italia

Il successo del girasole si spiega in primis per i suoi vantaggi agronomici perché consente di ridurre il consumo di acqua grazie ad un apparato radicale particolarmente profondo, salvaguarda la fertilità del terreno, sposandosi bene con le pratiche di minima lavorazione del terreno, e si inserisce al meglio nelle rotazioni in quanto coltura da rinnovo che al termine del ciclo migliora la struttura del terreno. Si tratta inoltre di una coltura amica della biodiversità che grazie alla copertura fogliare riduce naturalmente l’attività della flora spontanea e l’uso di fitofarmaci.

Girasole: semi ed olio richiesti dall’industria alimentare… e non solo

L’impegno di Cereal Docks per le filiere italiane di girasole nasce anche per rispondere alla domanda dell’industria agroalimentare che chiede ingredienti di qualità, sicuri e di origine certificata. Dai semi di girasole infatti nascono oli, farine e lecitine, componenti essenziali di tantissimi prodotti alimentari: è alla base di numerosi processi produttivi che vanno dall’olio, il più utilizzato e apprezzato dagli italiani soprattutto in frittura, alle farine per uso zootecnico, fino alle oleine, fondamentali per l’industria oleochimica ed energetica. La filiera dei semi oleosi è dunque un modello di economia circolare, che incrocia alimentazione e bioenergia, riducendo al minimo il consumo delle risorse naturali.

MA C’È DI PIÙ!

La coltivazione del girasole è sostenuta dalla nuova PAC attraverso il “premio accoppiato”: un contributo assegnato dall’Unione Europea che richiede la stipula di un contratto di filiera o di un contratto di fornitura con l’industria di trasformazione che varia a seconda dei soggetti coinvolti.    Il termine per la sottoscrizione di tali accordi dovrà rispettare il la scadenza di presentazione della domanda PAC.  È possibile richiedere maggiori informazioni sui contratti di filiera contattando direttamente il centro di raccolta o i referenti di Cereal Docks.

Cereal Docks al fianco degli agricoltori: maggiori rese e collocazione assicurata

Lavorare in filiera con Cereal Docks dà la garanzia di collocazione del raccolto a prezzi interessanti e consente la diversificazione colturale e la riduzione dei rischi. Il girasole dà il meglio di sé in termini di rese per ettaro quando il suo ciclo colturale viene accompagnato dagli opportuni interventi agronomici. Pur essendo una coltura che resistente e adatta a crescere anche in situazioni non ottimali, per ottenere il massimo della resa è necessario un adeguato apporto di nutrienti e un’attenta gestione idrica. Per ottimizzare le rese, il Dipartimento agronomico di Cereal Docks supporta gli agricoltori con consigli e suggerimenti utili. Entrare in filiera con Cereal Docks significa lavorare con una realtà solida e affidabile, che garantisce il ritiro del prodotto e il supporto tecnico: un partner di fiducia per valorizzare l’agricoltura italiana.

In una nota alla stampa, ASSITOL sottolinea l’importanza degli Oli Vegetali Puri (OVP), prodotti grazie a soia, girasole e colza, come fonte energetica rinnovabile che possono contribuire a ridurre la dipendenza dal gas estero, garantendo elettricità flessibile e programmabile. Sulla necessità di inserire la filiera virtuosa degli OVP nel prossimo PNIEC è intervenuto Maurizio De Maria, Direttore dello stabilimento Cereal Docks di Camisano Vicentino.

La filiera italiana dei bioliquidi è un modello virtuoso di produzione energetica, che può ridare slancio al nostro settore agroindustriale e ridurre nel tempo la storica dipendenza nazionale dal gas di importazione. Grazie agli Oli Vegetali Puri (OVP), ricavati da semi oleosi, è infatti possibile contare su una fonte rinnovabile e programmabile, che vede l’Italia in un ruolo d’avanguardia. A sottolineare l’importanza di questo filone agroenergetico, finora non abbastanza valorizzato, è ASSITOL, l’Associazione Italiana dell’industria olearia.

“L’attuale regime di massimizzazione – spiega Maurizio De Maria, presidente del Gruppo oli per usi tecnici dell’Associazione e direttore dello stabilimento di Camisano Vicentino di Cereal Docks – realizzato dal Governo con l’obiettivo di raggiungere una maggiore indipendenza energetica grazie a tutte le fonti disponibili, apre nuove opportunità all’impiego degli OVP”. Tutto parte, infatti, dai semi oleosi, in particolare soia e girasole. La produzione agricola si integra con l’industria, che trasforma i semi in farine ed olio, poi le stesse farine sono utilizzate per la produzione di mangimi destinati agli allevamenti per la produzione delle carni, mentre gli operatori elettrici impiegano l’olio vegetale in eccesso delle aziende alimentari, per creare energia elettrica e termica. “Quella degli OVP rappresenta non soltanto una filiera virtuosa, ma un modello di economia circolare – commenta De Maria – in cui ogni segmento lavora in sinergia con l’altro, in un’ottica di risparmio e di riutilizzo”.

Ogni anno si producono in Italia circa 180mila tonnellate di OVP utili per il settore energetico. Si tratta di oli vegetali certificati per sostenibilità e tracciabilità: per essere dichiarati tali, devono contribuire al risparmio di emissioni di gas serra ed essere di origine comunitaria. I numeri danno ragione ad ASSITOL: i 120 MWh di elettricità assicurati dagli OVP riforniscono già gli impianti di quasi 300mila famiglie, distribuite in 70 comuni. In pratica lo stesso quantitativo di energia richiesto per il funzionamento di 15 ospedali della grandezza del Policlinico di Roma, ottenendo così un risparmio pari a 192.600.000 metri cubi di gas naturale all’anno.

L’energia prodotta grazie agli Oli vegetali puri ha inoltre il grande vantaggio di essere programmabile e flessibile, quindi può compensare le fluttuazioni della rete elettrica dovute ad altre fonti rinnovabili come quella solare, eolica e idroelettrica. Inoltre, la sua origine vegetale la rende utilissima nel processo di decarbonizzazione del comparto energetico italiano.

“Non è un’utopia immaginare un ruolo d’avanguardia per questa filiera italiana, a patto di puntare sulle nostre oleaginose”, osserva il presidente De Maria. L’Italia, infatti, ha la leadership nella produzione di soia in Europa, con circa 1 milione di tonnellate provenienti dall’agricoltura nazionale. L’altra coltura indispensabile nella produzione di OVP è il girasole, che ha visto calare notevolmente le quotazioni nazionali dopo l’impennata causata dal conflitto ucraino, e può essere impiegata in questo ambito. Ridotto invece il ricorso alla colza, che in Italia registra superfici modeste. Oltre a ridurre la dipendenza energetica dall’estero, promuovere la filiera degli OVP significa anche combattere il deficit proteico, vale a dire l’insufficiente produzione di proteine vegetali, di cui l’Europa soffre da tempo, e sostenere un’agricoltura capace di recuperare terreni marginali e di ridare fertilità al suolo.

Insomma, i vantaggi degli OVP sono davvero trasversali. “Il settore dei semi oleosi ha compreso da tempo le potenzialità di questo filone energetico – ribadisce il presidente del Gruppo Oli per usi tecnici di ASSITOL –..Ora il nostro auspicio è che gli OVP diventino un capitolo importante del prossimo PNIEC – Piano di energia e clima, il cui aggiornamento è previsto entro l’anno”.

 

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Cereal Docks sarà tra i protagonisti di LetExpo, l’evento fieristico dedicato al mondo del trasporto e della logistica sostenibile, in programma alla Fiera di Verona da mercoledì 8 a sabato 11 marzo 2023.

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In occasione del convegno svoltosi nei giorni scorsi nell’Aula Magna “Mario Bonsembiante” del Campus Agripolis di Legnaro (Padova), sono stati presentati i risultati del “Progetto FA&AF – l’agricoltura del futuro e gli alimenti funzionali, una sfida per la ricerca e il rilancio del territorio veneto”, un articolato progetto di ricerca che ha visto la partecipazione di due reti innovative regionali, INNOSAP come capofila e RIBES-Nest, del Consorzio Distretto Ittico di Rovigo e Chioggia, delle Università di Padova, di Verona e del CNR.

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Sono trascorsi più di dieci anni dalla nascita di Sistema Green®, il marchio che identifica le filiere tracciate e sostenibili di cereali, semi oleosi e prodotti derivati. Un progetto fin d’allora portatore di grande innovazione, che ha visto Cereal Docks collaborare con Ital Green Oil nella definizione del DTP 112, lo standard volontario di CSQA che assicura il rispetto di precisi disciplinari di coltivazione con un approccio integrato dal campo al prodotto.

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Impegnato nella trasparenza verso gli stakeholder e nella misurazione dei propri impatti, il Gruppo Cereal Docks pubblica il suo terzo Bilancio di sostenibilità.

Questa nuova edizione rappresenta per il Gruppo la rampa di lancio verso un nuovo approccio alla sostenibilità, che entra a pieno titolo nella cultura dell’azienda.

Oltre a rendicontare le performance economiche, sociali e ambientali nell’anno fiscale 2022, il documento, infatti, riflette l’impegno crescente verso le tematiche di sostenibilità.

Un impegno che ha a che fare con l’identità dell’azienda, trasformatasi in Società Benefit nel 2021, con la volontà di creare valore per la società, gli stakeholders e l’ambiente; e che guarda concretamente al futuro, grazie ad un Piano di sostenibilità sviluppato intorno a 49 obiettivi quantitativi e qualitativi fino al 2025, legati ai goals delle Nazioni Unite e pensati in un’ottica di miglioramento continuo.

Addentrandosi nel documento, già nel capitolo 1, insieme alla presentazione dell’azienda, emerge il perseguimento costante di elevati standard di qualità e controllo dei prodotti lungo la supply chain e il processo produttivo, con un numero crescente di adesioni a schemi di certificazione: 1 nel 2003, 55 nel 2022.

L’approccio del Gruppo alla sostenibilità è descritto nel capitolo 2, dedicato a raccontare come il forte commitment verso certe tematiche è stato sancito dalla scelta di evolvere il proprio modello di business trasformando Cereal Docks SpA in Società Benefit. Una trasformazione che riguarda formalmente la capogruppo Cereal Docks Spa che, controllando tutte le altre società del Gruppo, estende i valori, i principi, nonché gli impegni presi a tutte le aziende controllate e collegate.

Altra novità del documento è la pubblicazione del Piano di sostenibilità, che poggia su 5 pilastri strategici: Governance, Ambiente, Filiere responsabili, Client experience, Persone, comunità e territorio.  Infine, la matrice di materialità aggiornata, grazie alla quale sono stati definiti i temi di maggior rilevanza per gli stakeholder, da trattare e rendicontare nei 3 capitoli successivi: Responsabilità Ambientale, Clienti e responsabilità del prodotto, Risorse umane e capitale umano, Responsabilità economica, fornitori e partner, Governance e sostenibilità.

Il nuovo Report ha coinvolto attivamente tante funzioni del Gruppo Cereal Docks. Un buon lavoro di squadra che sarà sempre più importante d’ora in avanti. Infatti, testimone di un impegno sempre più puntuale da parte dell’azienda è anche la cadenza della rendicontazione, che pur senza alcun obbligo normativo, Cereal Docks trasforma in annuale.

Buona lettura!

“Discover: le economie locali oltre la tempesta globale”. Torna con questo titolo la Top 500: l’iniziativa promossa dal Gruppo editoriale Athesis in collaborazione con PwC Italia e il Dipartimento di Management dell’Università di Verona che raccoglie e analizza i bilanci 2021 delle 500 aziende leader delle province di Vicenza, Verona e Brescia.

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Focus su produzioni nazionali e consumi di soia nell’ultimo numero di Mangimi & Alimenti, importante rivista di riferimento per il settore mangimistico, con un’intervista ad Enrico Zavaglia, trading manager Oilseed Dept di Cereal Docks che ne approfondisce contesto di mercato e opportunità da cogliere.

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Pubblichiamo il comunicato stampa di ALIS che annuncia l’ingresso del Gruppo Cereal Docks nell’Associazione Logistica dell’Intermodalità Sostenibile.  Continua